08 Mar Sei motivi per smettere di rimandare
Perché si tende a rimandare la possibile soluzione a un problema di salute? E perché le persone che notano una perdita dell’udito tendono ad aspettare in media 5-7 anni prima di rivolgersi a uno specialista?
Secondo il dott. Piers Steel, uno dei principali ricercatori esperti dei meccanismi della procrastinazione, la tendenza a rimandare è molto più diffusa di quanto crediamo. I procrastinatori cronici tendono ad avere più ansia, depressione e disturbi ossessivi compulsivi, e sperimentano ritardi nelle aree di sviluppo personale e di manutenzione personale rispetto ad altri che tendono ad agire in modo tempestivo.
Se rimandare alcune scelte non danneggia in modo serio la persona, la situazione cambia quando si parla di salute. Prevenzione e rapidità di intervento sono fondamentali per evitare di rendere il problema ancora più serio. E questo vale anche quando si parla di salute uditiva e perdita dell’udito.
La perdita dell’udito non trattata può portare all’atrofia cerebrale. Molte persone non si rendono conto che l’udito è in realtà una funzione cerebrale. Se le orecchie raccolgono il suono, è il cervello che traduce quei rumori casuali in un messaggio riconoscibile che ci avvisa del pericolo o permette di comprendere le informazioni di cui abbiamo bisogno per partecipare a una conversazione.
Uno ha rilevato che quando si ha una perdita dell’udito, il cervello riassegna la parte dedicata all’ascolto di altri sensi, come la visione e il tatto.
- Demenza e malattia di Alzheimer
L’atrofia cerebrale negli anziani potrebbe essere la ragione per cui coloro che hanno una ipoacusia non curata sono più a rischio di sviluppare demenza e Alzheimer. Nuovi studi della Commissione Lancet sulla prevenzione della demenza, l’intervento e la cura e l’Università del Wisconsin-Madison indicano che il trattamento della perdita uditiva può essere un modo per ridurre il rischio di sviluppare queste condizioni. I risultati di entrambi gli studi sono stati presentati all’Alzheimer’s Association International Conference 2017 a Londra.
- Pericolo dal rischio di cadute
Un altro effetto collaterale della perdita dell’udito è la compromissione del sistema vestibolare, che comporta un aumento del rischio di caduta. Le cadute sono la principale causa di morte accidentale oltre i 65 anni.
Uno studio della Johns Hopkins School of Medicine e del National Institute of Aging ha stabilito che anche un lieve caso di perdita dell’udito triplica il rischio di una caduta accidentale. Questo rischio aumenta del 140% ogni dieci decibel di perdita uditiva. Nei test di studio, quelli con apparecchi acustici erano in grado di mantenere l’equilibrio due volte più a lungo di quando i loro apparecchi acustici venivano disattivati.
- Salute emotiva
La salute emotiva è a rischio quando viene trascurata la salute dell’udito. Uno studio del National Institute on Deafness and Other Communication Disorders ha rivelato che l’11% dei pazienti con perdita uditiva non trattata aveva una depressione, rispetto al 5% del resto della popolazione.
Un altro studio del National Council on Aging di 2.300 adulti ipovedenti di età superiore a 50 anni ha riscontrato che quelli con perdita uditiva non trattata avevano più probabilità di riportare depressione, ansia e paranoia e meno probabilità di partecipare ad attività sociali organizzate rispetto a coloro che indossano un apparecchio acustico.
- Stanchezza dell’ascoltatore
Una delle cause della stanchezza è la perdita dell’udito. In caso si riscontrasse astenia e il medico escludesse altre cause, potrebbe essere opportuno fissare un appuntamento con un audioprotesista. La spossatezza, infatti, potrebbe essere dovuta al fatto che il cervello lavora più duramente del dovuto per dare un senso al suono percepito. La condizione è nota come Listening Fatigue o stanchezza dell’ascolto. Fortunatamente, gli apparecchi acustici possono aiutare, almeno questo è quello che i ricercatori della Vanderbilt University hanno scoperto in un recente studio. Nei casi di ipoacusia neurosensoriale da lieve a grave si hanno maggiori tempi di reazione alla conversazione quando le persone indossano i loro apparecchi acustici rispetto a quando non lo fanno.
- Sfide di relazione
Secondo un sondaggio di Cochlear America, le persone con problemi di udito dichiarano che le relazioni con i loro partner sono quelle che si logorano maggiormente, seguite da quelle con familiari, amici e colleghi. Uno studio britannico del 2009 ha rilevato che la difficoltà nella comunicazione ha portato alla perdita di relazioni, compresi i matrimoni.
Le emozioni negative, risultato della perdita dell’udito, comprendono frustrazione, risentimento, solitudine, isolamento sociale, difficoltà di comunicazione, riduzione delle attività condivise, perdita della compagnia e diminuzione della comunicazione.
- Il tuo reddito
Negare il problema nell’ambito lavorativo essere economicamente dannoso. Secondo uno studio condotto dal Better Hearing Institute, quelli con perdita d’udito non risolta hanno guadagnato in media $ 20.000 in meno ogni anno rispetto a quelli che indossano apparecchi acustici.
Agisci!
Come emerso nei sei punti sopracitati, la procrastinazione può essere mentalmente, fisicamente ed economicamente malsana quando riguarda la perdita dell’udito. Secondo la Hearing Loss Association of America, degli oltre 48 milioni di americani che riportano un certo grado di perdita dell’udito, tra quelli di età compresa tra i 60 e i 69 anni l’incidenza è maggiore. Ecco perché chiedere un consulto ad un audioprotesista annualmente è così importante. Quando si tratta di salute, mai procrastinare.
Consulta il nostro centro per trovare un medico specialista vicino a te e chiama per migliorare l’udito e molte altre aree della tua vita.
Claudio Rosaci
Audioprotesista – Otolab
Fonti: Debbie Clason, scrittrice, Healthy Hearing